Sunday, July 15, 2012

Mini-recensione su MAGMUSIC ("My two cents#2" dell'11 dicembre 2011)


Lilia – Il pleut (Grammofono alla Nitro)

[link alla recensione: http://www.magmusic.it/2011/12/11/my-two-cents2/]
Per essere poco più che ventenne, Lilia Scandurro dà l’impressione di essere una fanciulla molto avvezza ai sogni, in particolare quello di camminare tra le nuvole, magari per raggiungere la lontana Francia ed osservarla in un duplice modo: facendo una retrospettiva di quello che sono stati i passati decenni e avendo allo stesso tempo gli occhi puntati sulla realtà di oggigiorno. Ne risulta, con la produzione della promettente Grammofono alla Nitro, “Il pleut“, sua opera prima, cantata quasi esclusivamente, guarda caso, nella “lingua dell’amore”. Sette tracce, con in più una fantasma, in cui Lilia non rimane esclusivamente ancorata ad un’unica fonte di ispirazione, ma passa da arrangiamenti soggetti a cambi repentini (A une amie) all’essere una Suzanne Vega con tendenze chansonnier, per non dire sia l’una (La vieTu ne me dis rien) che l’altra (Quel est mon destin?), fino alle vette raggiunte sul finale, peraltro in tre lingue, se ci si aggiunge l’inglese e l’italiano. So Far è una vera e propria perla pop, 24 giugno, con i suoi archi, ha un incedere molto sottile e Parapluie è provvista di inaspettate dissonanze contrapposte ad una chitarra quasi a festa. Ovviamente, senza lasciarsi sfuggire di certo Je me rappelle, altro brano maggiormente imbevuto di Francia, a prevalere sul tutto è un’invitante dolcezza nel suono, nella voce, nell’atmosfera. Per un esordio con i fiocchi.
Gustavo Tagliaferri per Mag-Music

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